• NEW ERA PRESENTA

    ORA PLAYING

    Ispirati dall'energia della scena musicale emergente europea, collaboriamo con gli esperti del settore per esplorare la vita di un artista emergente al giorno d'oggi.Incontra Epoque, la pop star che sta facendo conoscere in tutto il mondo le sonorità afro-italiane. 

Nata a Torino, Epoque è un’artista italo-congolese con molto da raccontare. Così tanto che sa cantare e rappare in italiano, lingala e francese, su canzoni che fondono rap, R&B e il più melodico degli afrobeat. I suoi testi dimostrano uno sguardo attento alla società e al mondo che la circonda, e narra delle sue radici afro-italiane. È un messaggio che l'ha aiutata a raggiungere l'interesse da parte di un pubblico globale; il singolo di successo dell'anno scorso "Cliche" vanta oltre 1,5 milioni di stream.

Come ex studentessa di una scuola di cinema, sa aggiungere il giusto tocco di teatralità durante le sue esibizioni dal vivo. Ha l'ambizione di dirigere i propri video musicali, e cita artisti del calibro di Spike Lee come ispirazione e influenza del suo lavoro.

Sapendo tutte queste cose su di lei, abbiamo deciso di incontrarla nel suo studio a Milano per parlarle del suo legame con la città, del suo processo creativo e da dove trae ispirazione.

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Ciao Epoque, raccontaci chi sei e cosa fai.

Mi chiamo Epoque, sono una cantante nata a Torino. Definisco la mia musica “afro vibes”. Traggo ispirazione da un sacco- di generi che mi piacciono, e li mixo con l’influenza musicale africana… Mi piace mixare influenze ed esperienze.

Da dove ti arriva l’ispirazione?

Traggo ispirazione dale persone che incontro, ma anche da alcuni luoghi specifici. Quell oche faccio e chi incontro è per me fonte di ispirazione. Penso che Milano sia una città creativa. Ha un’energia positiva. Milano ti motiva a lavorare sodo.

In che modo entri nella mentalità giusta per fare musica?

Quando sono in studio mi piace incontrare i producer e lavorare insieme fin dal principio. Mi aiuta a sentirmi coinvolta nella mia musica e a renderla originale.

Cosa significa essere donna in questa industry, in particolare nel tuo genere musicale?

Significa un sacco di lavoro da fare. Qualsiasi cosa tu faccia, devi farla al meglio. E pensi dieci volte a quello che stai facendo, perché deve essere perfetto: devi dimostrare di essere all’altezza. Per essere una donna [in questo settore], vuoi avere la possibilità di dimostrare di essere un'artista, non solo una donna o un uomo.

Hai altri interessi al di fuori della musica?

Il cinema, adoro il cinema. Volevo fare la regista. Amo i registi visionari, quelli che creano i propri mondi, unici. Non dirigo i miei video musicali, ma ne faccio davvero parte. Io do la visione e l'idea, ma il resto è per il team video. [Dirigere] significa un sacco di lavoro, ed è un lavoro davvero meticoloso… Ma forse un giorno, quando sarò pronta, lo farò come si deve.

Cosa rappresenta per te New Era?

I miei cugini sono originari del Texas e guardano la NFL; quindi, New Era mi ricorda i miei cugini. Il mio cappellino New Era preferito è completamente nero. Indosso molto il nero.

Di cosa sei più entusiasta della tua vita in questo momento?

La nuova musica, perché quando finisci qualcosa, ti preoccupi già se trarrai ispirazione per altra musica. E poi si ricomincia e tutto riparte da capo: questo è il momento emozionante.